Progettazione partecipata ad Oppido

Accogliere, Rigenerare e Comtemplare come Natura opera

· Antonio

Buongiorno meraviglie Permasofiche, siamo rientrati qualche giorno fa dall’amata Lucania, con un abbondante semina lasciata a dimorare nel nostro amato giardino.

Ebbene si con l’associazione Rocciaviva, benedetti dal nostro Presidentissimo Mega Galattico Piero Franco, abbiamo finalmente acquistato un terreno/giardino, un luogo per accogliere, rigenerare e contemplare come Natura opera.

Abbiamo scelto un luogo dove circa due anni fa il fuoco ha bruciato completamente tutto, bosco, alberi da frutto di ogni genere (ulivo, fico, noci, vigna etc). Nel presente una forte vitalità sta reagendo alla morte generata dalle fiamme, una reazione meravigliosa da osservare per quanto è imponente e biodiversa.

Ed è in questo scenario che accompagnato dal mio compagno di avventure Permasofiche Marco, abbiamo deciso di organizzare due giorni di progettazione condivisa, creando un evento di introduzione alla Permacultura.

Vi racconto un pò come è andata.

Con grande sorpresa, grazie sopratutto al custode Pasquale, la risposta dei locali è stata numerosa.

La biodiversità umana presente, incantevole.

Permacultori, artisti, speologo ingegnere, pedagogista, imprenditore edile etc.. (ed almeno cinque Antonio presenti contemporaneamente xD)

La mattina del primo giorno, sabato 17, siamo stati in paese ad Oppido, ci siamo dedicati alla teoria, concentarndoci sui vari strumenti di progettazione utilizzati in Permacultura e un introduzione alla materia intuitiva della Permasofia.

Nel pomeriggio, aiutati da un cielo sereno ed un vento fresco canterino, ci siamo spostati direttamente sul terreno.

Ci siamo connessi e armonizzati grazie al respiro ed abbiamo iniziato a consapevolizzare il luogo, camminando silenziosamente nei sentieri, facendo conoscenza diretta del paesaggio, attraverso la stimolazione dei 5 sensi.

Dopo questa esperienza sensoriale e intima, mappe del luogo alla mano, ci siamo dedicati più dettagliatamente allo studio delle pendenze presenti, lavorando in gruppo, contaminandoci a vicenda.

La sera il papà di Pasquale, Mastro Mimmo, ci ha voluto ringraziare cucinando per tutti, deliziandoci e nutrendoci con la sua gratitudine.

La mattina della domenica ci siamo dati appuntamento direttamente sul terreno, iniziando così la progettazione vera e propria.

Attraverso lo strumento del brainstorming abbiamo individuato 3 macro aree su cui lavorare:

⁃ Acqua

⁃ Accoglienza (zona 0)

⁃ Gestione (time line del piano operativo, analisi economica)

sempre divisi in gruppi, abbiamo innanzitutto deciso le etiche che ci guidano nella progettazione. Dal confronto delle varie skill biodiverse e personali, la proprietà emergente dell’unione delle nostre idee ha preso forma.

 

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Adesso ci prepariamo all’azione!

Vi saluto con le parole del mio maestro cartaceo di paesaggio Ippolito Pizzetti:

“…Io considero il giardino prima di tutto un luogo di incontri. Con le piante, con gli uccelli, con le lucertole, con gli insetti, magari anche con le stelle, la luna le nuvole che cambiano, se uno si sente portato per gli astri o per le chimere, non importa; ma il giardino per il giardino, senza spiragli e aperture, puro scenario o peggio puro trompe l'oeil lo lascio fare agli altri: che facciano. Il giardino come lo vedo, o cerco di crearlo, è un luogo dove – le piante per esempio – siano scenari e personaggi al medesimo tempo. Dove le parti si possano perfino invertire: non soltanto le piante scenario per gli uccelli, ma gli uccelli (o libellule) scenario per le piante".