Dopo anni, mesi o giorni di ricerche sul territorio, visite dei più disparati luoghi, illusioni sfumate nel vento e speranze coltivate con pazienza, finalmente ce l'abbiamo fatta!
Abbiamo appena iniziato a realizzare il nostro sogno di vivere in natura!
E il nostro amato e tanto desiderato terreno è qui, sotto i nostri piedi, e noi ci stiamo muovendo i primi passi. Stiamo respirando a pieni polmoni l'aria colma di gioia per l'inizio di questa nuova avventura, cercando di coglierne tutti i profumi, i sapori, le sensazioni. Ci guardiamo intorno cercando ogni dettaglio, ogni scorcio, lasciando libera l'immaginazione di creare immagini, visioni, idee da poter materializzare e rendere reali.
Magari l'abbiamo comprato dopo tanta fatica e sacrifici, o ci è stato offerto come dono per la nostra generosità. Lo abbiamo ereditato dalla famiglia d'origine o lo abbiamo occupato perchè abbandonato e malcurato. Ognuna di queste strade è stata certamente costellata da luci ed ombre e ci ha portati qui, adesso, a camminare su questo pezzo di terra che ora si affiderà anche alla nostra cura e attenzione per la sua evoluzione.
Ora vogliamo iniziare a progettare e realizzare lo spazio sacro in cui vivere, crescere e fiorire.
Ma cosa facciamo? Da dove iniziamo? Cosa vogliamo comunicare ed esprimere di noi al luogo in cui siamo?
Iniziamo da subito ad agire ed intervenire o è meglio darsi il tempo di sentire, conoscere, osservare ciò che succede?
Pensate per un attimo a come ci comportiamo quando andiamo a casa di qualcuno che ancora non conosciamo?
Di certo (a parte casi eccezionali) non ci mettiamo a spostare pietre, tagliare piante, stuccare le pareti di casa o lavare i piatti!
Innazitutto cerchiamo di stare a nostro agio, di osservare ciò che abbiamo intorno, come è organizzato lo spazio, come si muovono, parlano i proprietari, abitanti del luogo, facendoci una nostra idea fatta di sensazioni, giudizi e riflessioni sulla casa e chi la vive.
E perchè non dovrebbe essere così anche quando entriamo in contatto con gli altri luoghi del pianeta che visitiamo, camminiamo, iniziamo a conoscere e che vogliamo costruire e creare?
Stiamo di fatto andando a casa di qualcun altro perchè , che sia un bosco, un terreno, un vecchio rudere, una casa di campagna, un ruscello, un borgo abbandonato, ogni luogo in questo pianeta è già abitato da invisibili forze ed entità che sono nate lì o hanno scelto di viverci. Esse si nutrono di tutti i processi vitali che in quel luogo si compiono e manifestano e, in relazione a noi hanno un'unico vero sogno: quello di essere riconosciute ed ascoltate!
Ed allora viene semplice affermare che uno dei primi passi di ogni progetto di creazione e realizzazione che intraprendiamo sia quello di cercare una forma di comunicazione che ci permette di entrare in contatto con le forze e le entità che abitano già il luogo di cui ci vogliamo occupare.
Ascoltare, riconoscere e dare forma a queste entità ci permetterà di iniziare una relazione cooperativa con lo spazio e chi lo abita ed inizieremo così a scardinare l'arrogante abitudine tutta umana di credersi i soli padroni di questo mondo ed i soli attori dell'evoluzione di questo pianeta. Tutta la vita, visibile ed invisibile contribuisce all'evoluzione planetaria e comunicando con essa possiamo stimolare un processo armonico in cui ogni forza viene riconosciuta, valorizzata ed inserita nel processo creativo. Ognuna con la sua natura, con la sua essenza e la sua funzione.
Comunicare con i custodi invisibili che abitano i luoghi di cui ci prendiamo cura ci aiuta anche ad aprire il nostro cuore all'inaspettato, all'imprevisto, alla magia della vita. Ci guida e ci aiuta nel compiere le giuste scelte e ci fa sentire sostenuti ed ascoltati dalla vita stessa.
Ci sono infiniti modi per comunicare con l'invisibile e dargli forma.
In quest'articolo vi propongo il gioco Mi-Amo! Il Gioco può essere usato in varie forme e modalità...
In una di queste possiamo usarlo come strumento per dare forma ai custodi invisibili del luogo in cui siamo.
Ci possiamo giocare da soli, in compagnia, senza limiti di età (vi consiglio di invitare uno o più bambini, loro sono maestri nel comunicare e vedere l'invisibile).
Scegliamo un spazio abbastanza grande (2mx2m o più) per creare sul terreno una figura umanoide (in questo modo sarà più semplice per noi riconoscerci in lui e comunicarci).
- Ora entra in contatto con la natura intorno te.
- Poni il tuo intento nel dare forma al custode.
- Cerca un elemento intorno a te per ogni organo o parte del corpo che senti di inserire. Cosa nella natura rappresenta l'occhio, le mani, il cuore?
- Posiziona gli elementi naturali che hai scelto sulla sagoma che hai disegnato o immaginato, in corrispondenza dell’organo a cui sono associati.
- Presta attenzione alle sensazioni, alle percezioni, alle emozioni che anche tu stai sentendo nel corpo.
- Se stiamo giocando in più persone concediamoci la libertà di interagire con gli elementi che anche gli altri hanno utilizzato. Rispettiamoli e modifichiamoli se lo sentiamo.
Man mano che giochiamo una figura prende forma e sembra già che inizi a parlarci e ad osservarci....
Quando sentite di aver terminato dategli un nome e godetevi la conoscenza reciproca.
Sentirete da subito un senso di protezione, di compagnia, di un abbraccio fraterno. Come se da ora in poi ogni passo, ogni azione, ogni progetto che compirete in quel luogo abbia il sostegno di tutto l'universo.